Come era prevedibile, il maltempo e le scosse di terremoto che hanno funestato l’Abruzzo nelle scorse settimane si sono lasciati dietro una scia di polemiche. I pentastellati hanno polemizzato con la Regione Abruzzo, come si evince bene dalle dichiarazioni del consigliere regionale Riccardo Mercante. Oggetti dei suoi interventi, la messa in sicurezza delle dighe sul lago di Campotosto e la prevenzione delle valanghe e, in generale, dei pericoli e dei disagi di cui le ampie nevicate delle scorse settimane sono state portatrici. Questa la sua dichiarazione riguardo alle dighe del lago di Campotosto: “Dare immediata attuazione alla risoluzione sulla messa in sicurezza delle dighe del lago di Campotosto senza perdere nemmeno un minuto di tempo. Su cosa potrebbe accadere nel caso in cui un forte sisma si localizzasse proprio sotto il lago, ancora oggi, non c’è nessuna certezza tanto che ho ritenuto necessario, dopo il terremoto dello scorso 24 agosto, presentare immediatamente una risoluzione per chiedere alla Regione di intervenire una volta per tutte verificando l’effettiva capacità di resistenza delle dighe e di eventuali terrapieni ma, soprattutto, predisponendo un sistema di allarme che, in caso di pericolo, possa informare tempestivamente i Comuni interessati dal rischio esondazione. Purtroppo, nonostante la risoluzione sia stata approvata all’unanimità in Consiglio il 13 dicembre scorso, ad essa non è stato dato ancora seguito. Un fatto gravissimo visto quanto accaduto nei mesi scorsi e, soprattutto, quanto sta accadendo in questi giorni in cui il maltempo e le nuove scosse stanno aumentando considerevolmente i rischi. Proprio perché non è assolutamente possibile prevedere una catastrofe naturale e proprio perché non c’è, ancora, nessuna certezza su cosa potrebbe accadere alle dighe, è necessario garantire la massima sicurezza al territorio ed ai cittadini. Non a caso la Commissione Grandi Rischi ha ricordato la tragedia del Vajont che deve esserci più che mai di esempio, visto che, anche in quel caso si minimizzò il rischio, provocando così una catastrofe immane che avrebbe potuto benissimo essere evitata. Anche in questo caso non si devono creare allarmismi esagerati ma neppure sottovalutare il pericolo ed una corretta attività di prevenzione, in questo senso, ritengo sia la soluzione migliore. Per questo chiedo alla Regione di non dormire sugli allori e di non affidarsi ciecamente alle rassicurazioni dell’Enel. Intervenire prima, mettendo in atto le opportune misure precauzionali, è l’unico modo che abbiamo per evitare che si ripetano nuovamente tragedie come quella del Vajont o quella che ci ha colpiti duramente in questi giorni di Rigopiano”. Per quel che concerne l’emergenza neve e il rischio valanghe, di cui si è avuta una tragica dimostrazione a Rigopiano, l’uomo politico pentastellato è altrettanto esplicito: “Indispensabile per l’Abruzzo far parte dell’Aineva, l’associazione interregionale che si occupa delle problematiche legate alla neve ed alle valanghe. Le vicende drammatiche di questi ultimi giorni – ha spiegato Mercante – dimostrano come l’Abruzzo, purtroppo, sulla prevenzione sia sempre indietro rispetto alle altre Regioni d’Italia ed il fatto che non figuri tra gli enti aderenti all’Aineva ne è l’ennesima dimostrazione. Come ricordato dagli esperti il rischio valanghe sull’Appennino è stato per anni sottovalutato poiché si riteneva che le basse altitudini, dove era minore l’accumulo di neve, e le condizioni climatiche diverse da quelle della cinta Alpina diminuissero fortemente il fattore di rischio. In realtà il pericolo, da noi, è analogo rispetto a quello delle Regioni del Nord visto che nelle nostre montagne esistono pendii con inclinazioni superiori ai 26 gradi. E non è, di certo, un caso che le Marche, regione con noi confinante, faccia parte di tale associazione.
Nel caso di valanghe, infatti – ha continuato Mercante – la prevenzione diventa essenziale ed un monitoraggio rapido ed efficace, unitamente alla elevata professionalità ed esperienza del personale, sono requisiti essenziali per evitare i rischi e ridurre i danni. Mi sembra, invece, che di fronte al maltempo ed agli episodi drammatici di questi ultimi giorni la nostra Regione si sia trovata piuttosto impreparata e lenta nell’affrontare le situazioni di pericolo. Se è vero – ha concluso Mercante – che con le calamità naturali ed il maltempo siamo costretti necessariamente a fare i conti, è pur vero che, molto spesso, le conseguenze disastrose che ne derivano sono più frutto dell’incuria e dell’inerzia dell’uomo che non degli eventi naturali veri e propri. Anche in questo caso, quindi, come ho evidenziato per il lago di Campostosto, una corretta attività di prevenzione può consentire di evitare che si verifichino altre tragedie”.