Il disegno di legge di bilancio 2017 aumenta le risorse per il bonus alberghi e ristoranti che prevede agevolazioni e sconti fiscali per le aziende del turismo che investono in favore di strutture ricettive più competitive. Peraltro, vi sono una serie di importanti modifiche al credito d’imposta per la riqualificazione delle strutture turistiche alberghiere; infatti, la misura dell’agevolazione passerà dal 30% al 65% e ci sarà un allungamento del periodo di applicazione della stessa fino al 2018 ed un ampliamento della platea dei beneficiari, ammettendo anche gli agriturismi.
L’obiettivo della misura, che vede coinvolte quindi tra i beneficiari anche le strutture che svolgono attività agrituristica di cui alla Legge 96/2006, è quello di aiutare le strutture ricettive italiane esistenti a migliorare la qualità dell’offerta turistica del Paese, migliorando così la ripresa economica di tutte le imprese, in particolar modo di quelle attive nei territori colpiti dagli eventi sismici. Altra importante novità è la possibilità del recupero veloce del bonus ottenuto, che dovrà essere ripartito in due quote annuali di pari importo, anziché in tre.
Ricordiamo che la misura agevolativa è stata introdotta con l’articolo 10 del D.L. 83/2014 e ha trovato attuazione con il decreto del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo 7 maggio 2015 in cui sono state individuate le disposizioni applicative per l’attribuzione del credito di imposta. Il decreto individuava le necessarie disposizioni applicative per l’attribuzione del beneficio, nella misura del 30% per le spese sostenute dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016, alle imprese alberghiere esistenti alla data del 1° gennaio 2012. L’intervento si è reso necessario ai fini della tutela del patrimonio culturale, dello sviluppo della cultura e del rilancio del turismo.
Gli interventi finanziabili sono:
• il restauro e il risanamento conservativo;
• la ristrutturazione edilizia;
• l’eliminazione delle barriere architettoniche;
• l’incremento dell’efficienza energetica;
• l’acquisto di mobili e componenti d’arredo destinati esclusivamente agli immobili oggetto degli interventi.
La condizione necessaria per accedere al credito d’imposta è che il beneficiario non ceda a terzi, né destini a finalità estranee all’esercizio di impresa, i beni oggetto degli investimenti prima del secondo periodo d’imposta successivo.
Le risorse che dovrebbero essere stanziate per la misura sono pari a:
• 60 milioni di euro per il 2018;
• 120 milioni di euro per il 2019;
• 60 milioni di euro per il 2020.
Le imprese interessate dovranno presentare al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo apposita domanda per il riconoscimento del credito d’imposta.
Articolo di Giovanna Greco tratto da ‘Euroconference News’