“Sono portavoce, insieme a Dina Carinci, di un gruppo di persone meravigliose”
L’analisi del voto, l’opposizione che verrà, le polemiche e i retroscena sulla vice presidenza del Consiglio comunale. Il rifiuto della presidenza. Ma chi è Ludovica Cieri?
Nell’intervista che segue, la donna politica del momento ci racconta tutto…
– Allora, Ludovica: la tua analisi del voto…
Alla luce dei risultati elettorali la cosa che mi sembra evidente è che i cittadini di Vasto, di fronte al posticcio cambiamento offerto dal Centrodestra abbiano voluto preferire il cambiamento ancora più incredibile proposto dal Centrosinistra, per poi essere disillusi. Noi siamo sempre più sicuri che se il M5S fosse arrivato al ballottaggio avrebbe vinto le elezioni. Adesso avremmo già la possibilità di vedere i primi segnali di cambiamento vero. Perché dico questo? Perché quei quasi 5000 voti che sono stati dati al candidato sindaco del M5S dimostrano che comunque una voglia di cambiamento reale c’è. E’ anche vero però che siamo stati ostacolati da due fattori: uno è la logica tipica delle elezioni amministrative che a Vasto è ancora molto, molto forte. Ed è quella dei condizionamenti – diciamo – amicali, parentali, per cui in ogni lista si trova qualche parente, qualche amico, qualche collega, qualche capo ufficio per cui alla fine ci si sente sempre “costretti” o in dovere di votare. Questa logica è ancora forte. Molti elettori, infatti, ci hanno detto: “al ballottaggio vi votiamo, però adesso (cioè al primo turno, NdR) votiamo per qualcun altro”. C’è poi l’altro aspetto che si lega un po’ a questo che è quello del sistema elettorale, grazie al quale non è possibile gareggiare ad armi pari se tu segui determinati principi. Il nostro principio è quello di una lista, un candidato sindaco e 24 candidati consiglieri. Noi ci siamo trovati a gareggiare in un sistema in cui invece era possibile creare questi grandi agglomerati: due schieramenti con 5 liste ciascuno più altri due schieramenti con due liste ciascuno, dove praticamente ci sono le liste d’appoggio, le liste civetta, le liste… chiamiamole come vogliamo, che di fatto hanno spezzettato i voti. Prima hanno preso i candidati nelle varie famiglie vastesi, e poi hanno spezzettato i voti. E’ chiaro che questo sistema penalizza un po’ chi, come noi, si presenta invece con una sola lista e vuole fare le cose in maniera chiara e trasparente. Per cui le prime due deduzioni che facciamo sono queste: una è che c’è veramente necessità di uscire da queste logiche che io chiamo medioevali, come quella del condizionamento da parte del parente o dell’amico… anche perché dire “io voglio votare il M5S però lo farò dopo, al ballottaggio” significa voler dare la propria fiducia ad una forza politica sentendosi però in dovere di votare da un’altra parte. Quindi se non si supera questa logica tipica delle elezioni amministrative arrivare poi a realizzare il cambiamento che tutti dicono di volere sarà piuttosto dura. L’altra questione, l’altra necessità che noi evidenziamo, è quella di arrivare ad una legge che riformi il sistema elettorale, proprio perché secondo noi dovrebbe essere giusto che tutte le forze politiche potessero gareggiare ad armi pari e in maniera trasparente. Perché dico trasparente? Perché nelle coalizioni si nascondono quelle che sono, poi, le realtà vere delle varie forze politiche che chiedono il voto, e prendo l’esempio del Centrosinistra. Nel Centrosinistra noi avevamo previsto che avrebbero avuto un grosso, grossissimo peso, i famosi “pezzi da 90”, quelli che vengono chiamati “mister 400 – 500 voti”, e di fatto così è stato. L’avevamo detto che sarebbe stato così, ed è stato così. Ci sono anche dei giovani che sono emersi nel Centrosinistra, ed è proprio su questi che si è fatto leva durante la campagna elettorale di Francesco Menna, quindi si è insistito sul rinnovamento, sui giovani… dietro a questi giovani sconosciuti che hanno ottenuto delle grandi quantità di voti è ovvio che ci sono stati i soliti noti che si sono messi all’opera. E allora noi ci auguriamo fortemente che questi giovani riescano in qualche modo ad affrancarsi da quelle persone e che riescano a fare bene per la città. Sono giovani sicuramente in gamba per quello che ho avuto modo di conoscere, temiamo però che i soliti noti, i famosi “pezzi da 90”, in realtà li fagociteranno, perché li hanno fatti esporre politicamente per poi, insomma, gestirli a loro piacimento. Questo è il nostro sospetto e speriamo di essere smentiti dai fatti, ma non credo che avverrà. Che altro dire? Il M5S è cresciuto tanto rispetto a 5 anni fa, al di là del risultato del candidato sindaco la lista è cresciuta tanto e questo significa che i cittadini hanno sicuramente riconosciuto la nostra azione politica sul territorio: il confronto continuo e costante, il girare con i gazebo, i nostri incontri di quartiere, il voler costruire il programma tutti insieme. E’ chiaro che non è bastato a vincere, secondo noi in virtù di quei due aspetti di cui ho parlato prima. Quello che a noi adesso interessa più di ogni cosa, a parte lavorare bene e fare l’opposizione nella maniera che noi riteniamo più giusta possibile, è anche far capire ai cittadini che devono partecipare, che devono mettersi in gioco in prima persona. Noi vorremmo che i cittadini capissero che devono vincere le resistenze che gli vengono messe innanzi dai politici che li vogliono tenere lontani dalla cosa pubblica. Perché finché si usa la delega secondo il principio “io ti voto, ti delego, fai tu per me”, questa delega serve soltanto perché i delegati, poi, possano fare quello che più gli conviene, alle spalle nostre. Quindi sulla nostra vita, con i nostri soldi, con i nostri interessi. Quello che noi vogliamo far capire ai cittadini è che la politica è affare di tutti noi, è affare nostro. E se capiremo questo e ci comporteremo di conseguenza riusciremo a riprenderci la nostra vita e i nostri diritti.
– Quindi è questa la tua analisi del voto… non è così?
Sì, fondamentalmente c’è proprio un sistema elettorale, una mentalità, una logica che falsa in qualche modo quella che, secondo noi, è la reale volontà dei cittadini. Perché la volontà di cambiamento c’è, però queste logiche bypassano la volontà/capacità/possibilità di fare dei ragionamenti politici che sono quelli che dovrebbero guidare il cittadino ad esprimere la fiducia ad una forza politica piuttosto che un’altra. Quando c’è il voto disgiunto – e nel mio caso ce ne sono stati tanti, in particolare da parte di persone che hanno votato candidati consiglieri delle liste del Centrodestra e che hanno scelto come candidato sindaco il candidato del M5S – che vuol dire? Che gli elettori sentono una voglia di cambiamento vero e vorrebbero indirizzarla verso una forza politica mai messa alla prova a Vasto, perché hanno provato già col Centrodestra e col Centrosinistra e non gli sono piaciuti, ma le logiche del voto già menzionate e il sistema elettorale penalizzano noi del M5S. Voglio soffermarmi su questo Centrosinistra perché è lo schieramento che ha vinto le elezioni. Se tu mi fai una campagna elettorale parlando di rinnovamento, parlando di volti nuovi, e poi però la compagine è sempre quella, non mi puoi dire che il rinnovamento c’è perché hai messo tra gli assessori dei giovani. Comunque i giovani che ci sono chi hanno dietro? Hanno sempre i soliti personaggi, così come all’interno del Consiglio comunale ci sono tanti personaggi presenti da 10 o 15 anni, qualcuno anche da più tempo.
– In parte mi hai già risposto, ma il risultato così com’è vi soddisfa? O forse volevate qualcos’altro, forse vi aspettavate altro…
Il risultato ci soddisfa e, se pensiamo che quasi 5000 persone hanno scelto il candidato sindaco del M5S che politicamente, fino a qualche mese fa, era pressoché sconosciuto a Vasto, sicuramente è un risultato grandissimo. Così come molto, molto importante è la crescita che ha avuto la lista del M5S. Quindi, da questo punto di vista il risultato è importante. Vero è che se noi fossimo riusciti ad arrivare al ballottaggio, noi siamo sicuri che avremmo vinto le elezioni quindi adesso parleremmo di una storia diversa. Quello che non ci soddisfa è proprio il fatto che – torniamo al discorso precedente – che c’è un sistema, c’è una logica dietro a tutto che in qualche modo penalizza chi, come noi, vuole agire in maniera chiara, in maniera trasparente con un’unica lista perché è chiaro che questa è una scelta che noi abbiamo fatto e che faremo sempre. Nessun apparentamento, nessun accordo, è chiaro che è una scelta che ci contraddistingue e che faremo sempre. Ci ha penalizzato questa volta, speriamo che in futuro anche i cittadini, insomma, si rendano conto che il cambiamento vero non lo possono trovare nei sistemi partitici perché il sistema partitico per la sua natura non può andare incontro alle esigenze dei cittadini.
– Che tipo di opposizione farete?
Noi intendiamo fare un’opposizione costruttiva, un’opposizione dura, un’opposizione continua… mi spiego: costruttiva nel senso che noi chiaramente siamo aperti al dialogo sui temi che possono interessare tutta la comunità. Noi abbiamo intenzione di valutare e anche di appoggiare quei progetti che riteniamo essere utili per i cittadini, quindi per tutta la comunità, non per l’interesse dei singoli. Dovranno essere giusti non soltanto nella sostanza, ma anche nelle modalità operative che porteranno alla loro realizzazione perché è chiaro che non basta che il progetto sia buono, occorre anche che le linee da seguire siano giuste, corrette e rispettose della legge. Quando verificheremo che i progetti sottoposti alla nostra attenzione siano utili alla comunità e che siano giusti dal punto di vista sostanziale e delle modalità operative, noi sicuramente ci saremo. Poi naturalmente abbiamo anche le nostre idee da presentare, le idee con le quali abbiamo costruito il nostro programma. E in più ci faremo anche portatori delle idee che i cittadini vorranno affidarci. Perché è chiaro che noi continueremo con i nostri incontri di quartiere e con i nostri contatti continui con i cittadini per cui là dove i cittadini dovessero richiederci di portare dentro il comune delle nuove idee lo faremo. Un’opposizione dura e inflessibile: abbiamo intenzione di farla nei confronti di tutti quei comportamenti, atti e quant’altro che non siano rispettosi delle leggi, dei regolamenti e degli interessi dei cittadini. Lì non faremo sconti a nessuno. Un’opposizione continua: noi abbiamo intenzione di agire in questo modo durante tutto il mandato… non soltanto nei primi 3 mesi di amministrazione o nei mesi che precederanno la campagna elettorale. A Vasto siamo stati abituati a vederla così l’opposizione… ecco… noi non spariremo fra 3 mesi per ricordare ai cittadini che ci siamo, 3 mesi prima delle prossime elezioni. Quindi la nostra azione sarà sicuramente continuativa. E poi, come accennavo prima, la nostra opposizione intende essere volta ad informare i cittadini, e quindi noi vogliamo coinvolgerli per informarli, vogliamo far sapere loro cosa succede all’interno del Palazzo del Comune, vogliamo invitarli a partecipare alle riunioni del Consiglio comunale, vogliamo stimolarli ad accrescere la propria coscienza critica, e devono iniziare a starci col fiato sul collo. Perché soltanto così noi possiamo migliorare la nostra attività all’interno del Comune.
– Ci sono state delle vivaci polemiche in seguito alla tua elezione a vice presidente del Consiglio comunale. Visti i numeri, è evidente che 6 dei 9 voti con cui sei stata eletta sono del Centrosinistra… qualcuno ha parlato di inciucio e di accordo col Pd, dicendo, tra l’altro, che tu avevi, già pronto, il tuo discorso da vice presidente quindi, evidentemente, già sapevi prima, e questo dimostra che vi siete accordati prima… volendo entrare nel merito della questione, come replichi?
Intanto dico che sicuramente la polemica è stata tanto veemente quanto sterile, dal mio punto di vista. Veemente perché è evidente che i toni sono stati molto accesi e sono anche proseguiti per più giorni, come ho scritto anche nel mio comunicato “il Consiglio comunale continua su Fb”. Questa veemenza intanto la giustifico con il fatto che – ma lo dico in maniera seria, non sarcastica – il Centrodestra evidentemente accusa il M5S, lo ritiene responsabile della sua sconfitta elettorale quando invece, secondo me, se iniziasse a fare un po’ di autocritica seria si renderebbe conto che i problemi sono altrove e si metterebbe a fare opposizione nella direzione giusta, non al M5S ma al Centrosinistra. Quindi la veemenza la giustifico così. Per quanto riguarda invece il fatto concreto, dico che la polemica è sterile, e spiego perché: il Centrodestra è arrivato in aula, evidentemente, impreparato rispetto ai fatti. Noi invece abbiamo analizzato tutti gli scenari possibili… quindi, io avevo il discorso pronto? In un certo senso sì, nel senso che io avevo un discorso pronto, ma ne avevo anche un altro, da leggere se fossi stata eletta Presidente del Consiglio comunale. Se io fossi stata eletta Presidente del Consiglio, io sarei stata pronta a dare le dimissioni… io ero pronta a questo scenario…
– Le dimissioni da cosa?
Da Presidente del Consiglio comunale.
– Quindi non avresti accettato quella nomina…
Assolutamente no.
– Continua pure…
Francesco Menna, durante la sua campagna elettorale pre ballottaggio, ha offerto a Ludovica Cieri la presidenza del Consiglio Comunale. Secondo noi era una chiara manovra tesa ad accaparrarsi le simpatie di quelli che al primo turno erano stati gli elettori del M5S. Francesco Menna, evidentemente, ha inteso spostare un po’ di voti con questa promessa, che è andata a danno del Centrodestra. Noi eravamo sicuri che sarebbe stato un bluff… ma la nomina poteva anche arrivare davvero… e in questo caso sarei stata pronta alle dimissioni. Visto che invece si è realizzato l’altro scenario, quello del bluff, io ero pronta anche col discorso relativo al bluff. Ecco perché avevo un discorso da leggere per ognuna delle eventualità che potessero verificarsi.
– Quindi, avevi pronto un discorso da leggere in caso di tua elezione a Presidente del Consiglio comunale, ed un altro – che invece hai letto – nell’eventualità che tu fossi eletta Vice Presidente del Consiglio…
Se quelli che mi criticano non sono venuti preparati, non si sono fatti un’idea di quelli che potevano essere i vari scenari relativi alla questione “presidenza del consiglio”, non possono accusare me di inciucio perché io e il mio gruppo abbiamo avuto la prontezza di prepararci e di valutare quelle che potevano essere le possibili situazioni che si sarebbero verificate.
– C’è un punto, però: 6 consiglieri di Centrosinistra hanno scelto te; questo come lo spieghi?
Non è che ci sia da spiegare, nel senso che per me è evidente. La campagna elettorale è stata particolarmente combattuta tra Centrodestra e il Centrosinistra (e si è trasformata in “scontro a due” dopo il primo turno, NdR), ci si può aspettare poi che il Centrosinistra vada a scegliersi come Vice Presidente di minoranza un esponente del Centrodestra? Va notato che secondo il regolamento il Vice Presidente di minoranza del Consiglio comunale è espressione della minoranza, ma non è eletto dalla minoranza, a differenza, invece, del Presidente della Commissione di Vigilanza che viene scelto dai consiglieri di opposizione e tra di loro.
– Quindi viene votato solo dai consiglieri di opposizione?
Esatto. I consiglieri di opposizione votano tra di loro, uno di loro. Per quanto riguarda il Vice Presidente (del Consiglio comunale) di minoranza, invece, è espressione dell’opposizione, ma non è votato soltanto dall’opposizione. Quindi, è per questo che ritengo che abbiamo assistito ad una polemica sterile e strumentale. Poi, se posso aggiungere, non si sono fatti invece problemi a spartirsi tra di loro le varie nomine per la Commissione Elettorale, una commissione particolarmente delicata sulla quale poi c’è anche stata una polemica sollevata proprio dal M5S nei mesi scorsi…
– Chi intendi per “loro”? Quelli del Centrodestra?
Sì, nel senso che da parte del Centrodestra si è tanto polemizzato su questa cosa della vice presidenza però poi i suoi consiglieri sono stati pronti sulle spartizioni e noi lì non abbiamo detto nulla…
– Puoi spiegarti meglio?
Si sono votati tra di loro, nel senso che il Centrosinistra si è votato 3 dei suoi e il Centrodestra 3 dei suoi.
– Quindi la spartizione è avvenuta tra Centrodestra e Centrosinistra?
Sì.
– Ce ne sono in tutto 6… 3 e 3… voi niente?
No. Voglio soltanto aggiungere questo: che alla offerta (della presidenza del Consiglio comunale) fattami in campagna elettorale io ho risposto chiaramente che ogni discorso in tal senso avrebbe dovuto essere svolto pubblicamente: o in streaming, o con una squadra di giornalisti che avrebbe ripreso tutto oppure direttamente in sede di Consiglio. Quindi io ho sempre rifiutato di rinchiudermi tra 4 mura e di prendere accordi e di parlare con chicchessia, dal sindaco a qualcuno dei suoi collaboratori. Non è mai successo questo. Quindi io sono assolutamente tranquilla. Dimostreremo con i fatti che gli inciuci non ci sono e che faremo l’opposizione come la dobbiamo fare. Gridare all’inciucio perché avevo un discorso pronto quando nella borsa ne avevo un altro, che loro non hanno visto…
– Ne avevi un altro a cui hai fatto delle modifiche…
Era un discorso di qualche pagina dove io – e qualcuno mi avrà anche visto farlo – ho eliminato alcune parti, perché nel corso della riunione del Consiglio si era parlato di alcuni argomenti menzionati che quindi ho ritenuto ridondanti, e li ho cancellati con la penna. In alcune parti ho apportato delle piccole modifiche e poi ho inserito il pezzetto finale in cui dicevo che “potete tenervi la presidenza del Consiglio. Come Vice Presidente di minoranza, invece, opererò senza ridurre, neanche in minima misura, la forza oppositrice del M5S”. Questa frase ho aggiunto a penna. Quindi se non aver visto che io ho fatto questa aggiunta a penna per loro è la prova che io sapevo che sarei stata votata come vice presidente a me questa argomentazione sembra debole. Dopodiché la mia parola ha un valore, per me, e per me basta la mia parola.
– Quindi, comunque, tu ribadisci in maniera netta che tra voi e quelli che vi hanno votato (o chi li ha mandati) non c’è stato nessun accordo prima che si votasse…
Assolutamente no! Io non so chi dei 6 mi ha votato e non so che discorso hanno fatto tra di loro per decidere di votare me.
– Nessuna richiesta da parte vostra, nessuna offerta da parte loro, nessun abboccamento, niente…
Assolutamente no! Assolutamente no! Francesco, nel suo comizio, ha parlato della presidenza del consiglio così come del resto Desiati durante la sua campagna elettorale aveva parlato di Commissione di Vigilanza, senza specificare “a Ludovica Cieri” ma parlando genericamente di M5S. A nessuno dei due abbiamo detto “sì” o “no”. Abbiamo sempre detto “se ne parla in sede istituzionale”. Vediamo cosa succede in Consiglio. In consiglio è poi successo che, come presidente, si sono votati Peppino Forte – alla faccia del rinnovamento – e come vice presidenti hanno votato Baccalà e Cieri. Che cosa ci sia dietro a questo, che discorsi si sono fatti tra di loro non lo so, io non chi sono le 6 persone che hanno scritto il mio nome e, ripeto, questa è la mia parola, io non ho preso accordi con nessuno, né io né nessuno del mio gruppo, chiaramente.
– A proposito, Ludovica, e riprendiamo questa questione. Voi M5S avete rinfacciato a Menna e soci la tua mancata designazione a presidente: “lo avete promesso ma non lo avete fatto”; hai fatto questo discorso anche tu. Ma a pochi giorni dal ballottaggio, Castaldi, dopo l’offerta di Menna, ha dichiarato: “Menna, per quanto mi riguarda, può tenersi il posto di superiore prestigio e responsabilità offerto alla nostra candidata Cieri. Il posto, oltre che una certa arroganza, è appunto l’unica logica che conosce, nonostante la giovane età”. Inoltre, il suddetto Castaldi ha chiesto l’istituzione della Commissione Consiliare speciale per controllare il Comune, a guida M5S. Voi rinfacciate a Menna di non aver mantenuto una promessa a cui però voi avevate opposto un netto diniego. O no?
Allora: in realtà è successo questo: che la presidenza è stata offerta a Ludovica Cieri, da un palco o da uno studio televisivo, adesso non ricordo. Comunque è stato detto pubblicamente rivolgendo l’invito a me. Io in realtà non ho risposto, nel senso che l’unico mio comunicato uscito è stato quello in cui veniva ribadito che il M5S al ballottaggio avrebbe dato libertà di voto a quei cittadini che al primo turno avevano scelto di dare fiducia al M5S. Questa era l’unica cosa che io avevo detto. Dopodiché io non ho mai risposto perché – ripeto, come ho detto prima – secondo me io non dovevo rispondere con un comunicato o con un incontro personale con Francesco Menna che era comunque il candidato sindaco. Francesco Menna parlava comunque da candidato Sindaco, facendo promesse aleatorie… no, non vale! Tu diventi prima sindaco, dopodiché dimostri intanto di avere i numeri, e poi fai la tua proposta. Ripeto: una proposta alla quale avrei detto di no, o meglio: se mi avessero votato come Presidente del Consiglio io avrei dato subito le dimissioni. Quindi il punto è questo: che Francesco non aveva, secondo noi, la titolarità per promettere.
– Però dopo avete detto “hai promesso non hai mantenuto”. Tu adesso hai detto “ma io non ho risposto”, ma Castaldi ha risposto… ha risposto picche… e Castaldi parla a nome del tuo partito…
Assolutamente sì! Ne sono orgogliosa e fiera, ci mancherebbe. Il messaggio di Castaldi era motivato dal fatto di dire un po’ questo: “tu non sei nella posizione di offrire. E poi comunque lo stai facendo spudoratamente perché stai facendo campagna elettorale per attirare dei voti”. Del resto, anche dall’altra parte era stato fatto un discorso simile sulla Commissione speciale di Vigilanza; no? Quindi la risposta era un po’ dovuta a questo. Comunque io, che ero poi la diretta interessata, mi sono riservata invece di dare una risposta una volta dentro il comune. Io a quello volevo arrivare, volevo arrivare cioè a discuterne dentro il comune. Comunque Francesco Menna ha continuato a fare quel discorso sulla presidenza anche dopo il post di Gianluca Castaldi tant’è vero che ha ripetuto l’offerta nell’ultimo comizio a due giorni dal voto di ballottaggio. Quindi la differenza tra me e Castaldi è stata semplicemente questa: Castaldi ha dato una risposta del tipo “si tu stai facendo la tua campagna e vuoi abbindolare gli elettori”; invece la mia risposta è stata “aspettiamo di vedere cosa succede nel consiglio perché io lo voglio svelare il bluff”. Gianluca ha anticipato che sarebbe stato un bluff. Noi lo abbiamo dimostrato dentro l’aula consiliare. Noi abbiamo offerto al Centrodestra su di un vassoio di argento l’occasione per dimostrare quant’è stata falsa e opportunistica tutta la comunicazione, e quanto lo è stato tutto il comportamento del Pd, durante la campagna elettorale. Il Centrodestra, invece di attaccare loro, si è rivolto contro di noi, parlando di inciucio. Quindi secondo me siamo veramente al teatro dell’assurdo. Però è andata così, e adesso speriamo di chiudere la polemica e andare avanti perché sinceramente, secondo me c’è talmente tanto da fare che l’opposizione fatta bene, da tutte le parti, non può che fare bene alla città.
– Qualcuno, in Consiglio, ha detto, riguardo alla tua mancata nomina a presidente, che adesso, contrariamente ai vostri timori, potrete fare i consiglieri di opposizione senza il timore di essere “imbalsamati” da un ruolo istituzionale…
Non si tratta di essere imbalsamati, il discorso è questo: a differenza dei partiti, il M5S pensa che le poltrone – parola che non ci piace però usiamola per semplificare – i ruoli, mettiamola così, non sono dati dalla politica, sono dati dai cittadini. Allora, se i cittadini, hanno deciso che il sindaco deve essere Francesco Menna, vuol dire che il M5S deve stare all’opposizione. E allora noi facciamo l’opposizione. L’opposizione, secondo noi, la facciamo meglio così che non se una di noi due – me o Dina Carinci – avesse preso il posto di Presidente del Consiglio, perché è chiaro che quello è un ruolo super partes e noi l’avremmo fatto veramente super partes, a differenza di qualcuno, che usa quel ruolo diversamente, come è stato fatto anche 10 o 15 anni fa’ e prima ancora. Voglio dire: noi veramente avremmo gestito quel ruolo in maniera super partes. Quindi: imbalsamati, no, sicuramente avremmo vista ridotta in parte la nostra forza oppositrice, anche se Dina Carinci, anche da sola, non si sarebbe fatta spaventare da nessuno, te l’assicuro. Però è proprio quel ruolo che, secondo noi, attiene alla maggioranza, a differenza della seconda vice presidenza, e i cittadini hanno deciso che la maggioranza è il Pd, non il M5S. Quando i cittadini decideranno che in maggioranza ci sarà il M5S, uno di noi sarà Sindaco, e uno di noi sarà Presidente del Consiglio. Quindi, anche qui, rispettiamo il volere dei cittadini.
– Quindi nessun accordo con loro, nessun abboccamento, nessun patto di nessun tipo?
Assolutamente no! Nessun accordo non perché non abbiamo trovato un accordo, non ci siamo messi proprio nelle condizioni di contrattare.
– Non lo avete cercato, né vi è stato offerto…
Assolutamente no! Anzi… io ho rifuggito ogni possibilità di incontro volto a ricercare un accordo nel segreto delle stanze. Ci tengo a specificare questo perché, sai, non è che “non ci hanno accontentato”… non ci siamo messi proprio nelle condizioni di trattare. Non c’è niente da trattare. I cittadini ci hanno detto che stiamo là, stiamo là, punto.
– Ludovica, non so nulla di te, mentre degli altri politici si conoscono, bene o male, “vita, morte e miracoli”. Insomma: chi è Ludovica Cieri? E come è arrivata alla politica? E alla candidatura?
Ludovica Cieri è una semplice cittadina che, ad un certo punto della sua vita, diciamo intorno a 4 anni fa, ha sentito che non era più giusto lamentarsi, e che doveva fare qualcosa, rimboccarsi le maniche per cambiare un sistema che contestava. Non posso contestare, lamentarmi, e aspettare che qualcuno agisca. Ho incontrato questo gruppo di ragazzi ad un gazebo, ad una raccolta delle firme. Io seguivo già il M5S, chiaramente, però non conoscevo i ragazzi, gli attivisti di Vasto. Mi sono avvicinata a loro per l’appunto in questa occasione della raccolta firme, e ho chiesto loro come si organizzavano, come si muovevano, insomma ho iniziato a frequentare le riunioni, e sono diventata attivista praticamente da subito. Quindi il mio interessamento per la politica attiva è iniziato così. Sono stanca di lamentarmi, stanca di vedere la mia città e il mio paese essere mandati sempre più a picco, e ho deciso di mettermi in gioco, anche perché appunto seguendo il M5S nazionale da molto prima, io ho sempre creduto nella possibilità di poter realizzare la democrazia partecipata o partecipativa. E finalmente, conoscendo questi ragazzi, ho pensato: “si può lavorare concretamente per fare qualcosa”. Quindi così è nato il mio impegno. E sono stata subito coinvolta all’interno del gruppo sui vari tavoli di lavoro, in particolare ho lavorato a quello della comunicazione, e sono cresciuta quindi insieme al gruppo, stando sul territorio, facendo i gazebo, sotto l’acqua, sotto il sole, andando agli incontri con i quartieri, facendo volantinaggio, le battaglie per il “No triv”, per l’ambiente, e quant’altro. E poi è successo che nel momento in cui ci siamo avvicinati alla famosa data in cui bisognava scegliere il candidato Sindaco, o meglio dei possibili candidati sindaci, una parte del gruppo ha mostrato di avere grande fiducia in me. Io non ci avrei mai pensato, prima, sinceramente. Allora ho pensato: “mi sono messa in gioco fino ad ora, facciamolo del tutto”, e quindi ho partecipato, diciamo così, a questa – è brutto dire selezione interna – perché noi qui siamo veramente una grande famiglia, per cui chiunque di noi fosse stato scelto anche gli altri lo avrebbero riconosciuto in quel ruolo. I quasi 5000 voti presi dimostrano che molti vastesi mi hanno ritenuta credibile come candidato Sindaco e, per arrivare a questo, abbiamo lavorato tanto ed è stato fondamentale per me l’appoggio di tutto il gruppo, della mia squadra, che nei mesi che hanno preceduto le elezioni mi ha aiutata a crescere curando insieme a me la comunicazione: abbiamo organizzato tanti incontri, più che grandi comizi, con i cittadini, anche con gruppi ristretti. Evidentemente siamo stati bravi a far capire chi sono, anche se per me è stato importante soprattutto rispondere alle domande dei cittadini. Chiaramente dietro di me c’è sempre il M5S perché è ovvio che Ludovica candidato Sindaco, così come Ludovica consigliere insieme a Dina Carinci, è una portavoce del M5S. Quindi questo per me è importante ricordarlo perché se io sono qui non è perché ho delle battaglie personali da portare avanti ma perché c’è tutto un gruppo che ha dei progetti condivisi con buona parte dei cittadini di Vasto di cui io sono portavoce. Questo è fondamentale per la individuazione di Ludovica come personaggio politico: sono una portavoce insieme a Dina Carinci, all’interno del comune, di un gruppo di persone meravigliose che ha un progetto, che ha una visione di città che noi vogliamo portare avanti, alla quale visione di città non abbiamo rinunciato perché non abbiamo vinto le elezioni. Quindi: chi è Ludovica? Ludovica è una persona che crede che i cittadini debbano mettersi in gioco, in prima persona, fino a qualche anno fa non avrebbe mai pensato di mettersi in prima linea, però ad un certo punto è resa conto che è necessario. Ed è questo il messaggio più importante che io vorrei contribuire insieme al mio gruppo a far arrivare a tutti i cittadini: tutti devono interessarsi all’amministrazione della loro città. Perché alla fine l’amministrazione della loro città è quella da cui dipende la loro vita, loro e dei loro figli. E quindi questo è l’aspetto più importante per me in questo momento. E poi, ripeto, abbiamo una nostra visione di città e una nostra idea di quello che dovrebbe essere Vasto, quindi lavoreremo per realizzarne – attraverso le nostre proposte – qualche pezzettino, e poi il resto verrà quando finalmente i cittadini di Vasto vorranno vederci alla guida della città. A quel punto costruiremo insieme a loro la Vasto che vorremmo vedere.
– Comunque tu sei entrata nel M5S successivamente alle elezioni amministrative del 2011…
Sì. Io ho seguito il M5S fin dalle origini ma non partecipavo attivamente. Sono diventata attivista dopo le elezioni regionali. Infatti quando io sono andata a votare alle regionali, e ho votato per Pietro Smargiassi, i ragazzi del gruppo non ancora li conoscevo. Li ho conosciuti un paio di mesi dopo.
Intervista fiume, ma bella.
Preciso: anch’io, come altri, immagino, non sono stato a leggere l’intera e palesemente prolissa esposizione delle ragioni (“di questo e quello”) della “Vice Presidente” Vieri Ludovica. Risparmiandomi io e risparmiandolo ai lettori di certo non sto qui a controbattere la nuova “stella” vastese sui vari seppur confusi punti di cui ha chiacchierato senza avere capacità di sintesi e chiarezza delle idee, ma mi limito ad osservare che qui troviamo un ottimo esempio di eloquio in politichese, stile I Repubblica.
A voi pare questo è di costei un Cambiamento. Aggiungo: aspettando i risultati della sua “opposizione costruttiva”, mi chiedo quale siano i settori e le problematiche politiche vastesi nelle quali la candidata a “sindaco” o a “presidente” (nulla di meno!) si è impegnata ed esercitata negli ultimi anni. Fatti, atti, non parole a ruota libera, chiacchiere per “uscire” sui giornali.