Il primo turno delle elezioni amministrative ce lo siamo lasciato alle spalle. Adesso è ora di guardare avanti e, soprattutto, di prepararsi nel migliore dei modi ad affrontare il ballottaggio. E’ molto probabile che pensieri simili stiano guidando riflessioni e azioni dei leader dei 2 schieramenti che si contenderanno, il 19 giugno prossimo, la possibilità di amministrare, per i prossimi 5 anni, la nostra città. Come andrà a finire? Il futuro, anche quando si tratta di eventi prossimi a verificarsi, è incerto, difficilmente prevedibile. Si può però ragionare sull’attuale quadro politico, e cercare di intuirne le future, probabili evoluzioni. Al ballottaggio, come ho già avuto occasione di scrivere (“Parità apparente” – http://www.vastonotizie.it/wp/parita-apparente/) si affronteranno Massimo Desiati, candidato della coalizione “Centrodestra e Movimenti Civici”, e Francesco Menna, sostenuto dal Centrosinistra, coalizione attualmente (e da 10 anni) al governo di Vasto. I 2 candidati, al primo turno, sono risultati quasi appaiati, con un leggero vantaggio di Desiati, ma a livello di coalizioni lo scarto, a favore del Centrodestra, è stato di quasi il 5%. Da questo si può dedurre che la coalizione che sostiene Massimo ha una capacità di mobilitare gli elettori francamente maggiore dei concorrenti. Ma sul ballottaggio, e sul suo esito, influiranno molti fattori. Uno di questi è l’affluenza. Quanti degli elettori del primo turno torneranno alle urne? Difficile prevederlo, anche se l’esperienza insegna che saranno di meno rispetto al 5 giugno, sebbene, in teoria, chi non ha votato al primo turno possa presentarsi a votare per il secondo, quindi gli elettori di domenica 19 potrebbero essere (molto teoricamente) più numerosi rispetto a 2 settimane prima. La (probabile) minore affluenza potrebbe danneggiare in maniera simile ambedue le parti in causa oppure colpire uno dei 2 contendenti in particolare…. Allo stato attuale delle cose, l’immagine del Centrosinistra, e in particolare del PD, a livello nazionale (Renzi) e locale, è abbastanza appannata, per vari motivi su cui in questa sede si preferisce sorvolare, e questo ha prodotto dei risultati al primo turno delle elezioni amministrative non molto lusinghieri per il partito di Renzi, su scala nazionale. Tornando a Vasto, dall’esame dei risultati elettorali del 5 giugno scorso, si deduce chiaramente che i 2 terzi degli elettori hanno votato a favore (anche se in diversa misura) di 4 diverse alternative all’amministrazione uscente. Il Centrosinistra, anche a livello locale, risente, dopo 10 anni di governo, di un certo logorio. Per i motivi menzionati, l’astensionismo al secondo turno, se dovesse essere marcato, rischia di danneggiare più Francesco che Massimo. Un altro fattore che può influire in maniera decisiva sul risultato di domenica 19 è la costruzione di eventuali alleanze. In altri termini, i 2 contendenti che si affronteranno al secondo turno possono cercare l’alleanza di qualcuno dei 3 soggetti che non hanno superato il primo turno. Ludovica Cieri, candidato sindaco del M5S, ha chiarito che, conformemente del resto alla linea seguita a livello nazionale dal suo partito, non darà indicazioni di voto ai suoi elettori, ma – ha sottolineato la Cieri – il M5S non è per l’astensione, quindi gli elettori potranno tranquillamente andare a votare – e la stessa Ludovica lo farà – dopo essersi fatti un’idea dei programmi dei 2 candidati a confronto. La Cieri ha ventilato la possibilità, da parte dei pentastellati, di “fare delle domande, pubblicamente, ai 2 candidati al ballottaggio” riguardo alcune tematiche particolarmente rilevanti per gli elettori e i simpatizzanti del M5S, a cui Desiati e Menna dovranno rispondere pubblicamente, così che i cittadini possano valutare le intenzioni di entrambi. L’elettorato della Cieri, quindi, sembrerebbe contendibile, anche se conquistare i pentastellati non sarà, probabilmente, molto facile. A questo punto, però, vanno fatte alcune osservazioni: il partito della Cieri, il M5S, è in perenne polemica col PD, che si tratti del governo nazionale, regionale o dell’amministrazione locale di Vasto. In altri termini, quelli che prima venivano chiamati semplicemente “grillini” sono all’opposizione, opposizione anche dura, di Renzi come di Lapenna, e immaginare che gli elettori del M5S accorrano in massa alle urne per sostenere il candidato dell’amministrazione vastese uscente è abbastanza difficile… ma c’è dell’altro: analizzando i dati elettorali del 5 giugno, come ho già sottolineato nel mio summenzionato articolo (“Parità apparente” – http://www.vastonotizie.it/wp/parita-apparente/) si evince che una parte significativa degli elettori (poco meno del 5%), pur pronunciandosi a favore di Ludovica Cieri sindaco, ha preferito dare, avvalendosi del voto disgiunto, il proprio voto alle liste di centrodestra. E’ di tutta evidenza che chi abbina 2 scelte simili sia chiaramente contro l’amministrazione uscente, e a favore dell’alternativa a questa, per cui, al ballottaggio, non essendo più praticabile l’opzione Cieri, questa tipologia di elettore si orienterà verso Massimo piuttosto che verso Francesco. Oltre al partito fondato da Grillo, c’è un altro protagonista del primo turno i cui voti, adesso, possono essere decisivi per ambedue gli schieramenti rimasti in campo: Edmondo Laudazi. Il candidato sindaco de “Il Nuovo Faro”, col suo 9,48% (le liste collegate hanno raccolto il 10,47%), è, di fatto, un interlocutore con cui bisogna confrontarsi. A differenza della Cieri, Laudazi intende tentare la via dell’apparentamento con uno dei 2 schieramenti rimasti in campo, sulla base di significative convergenze programmatiche. “Ci sono – ha dichiarato Laudazi – due candidati contrapposti, poi ci sono le nostre liste chiamate a fungere da spartiacque. Dobbiamo individuare la soluzione migliore per la nostra città. Abbiamo l’obbligo di rappresentare i cittadini che ci hanno dato consenso. La soluzione migliore e la conseguente posizione politica da assumere passano attraverso un chiaro schieramento, proprio per dare senso al voto delle persone espresso alle nostre liste. Gli incontri con i due candidati a sindaco ci consentiranno di verificare se e dove vi sono le condizioni programmatiche e di rappresentanza per stringere un accordo. Se non troveremo alcuna condizione – ha concluso Laudazi -, faremo opposizione nel prossimo Consiglio comunale”. Vedremo come finirà, e lo vedremo nei prossimi giorni poiché, a norma di legge, “i candidati ammessi al ballottaggio hanno facoltà, entro sette giorni dalla prima votazione, di dichiarare il collegamento con ulteriori liste rispetto a quelle con cui è stato effettuato il collegamento nel primo turno”. Va comunque osservato che, a prescindere dalle alleanze e dalle indicazioni di voto, sarà fondamentale, per i 2 avversari, riuscire a motivare i propri elettori a tornare per la seconda volta alle urne ed eventualmente convincere una parte degli astenuti a presentarsi ai seggi. Sarà essenziale la capacità di mobilitare l’elettorato, il proprio e quello degli schieramenti non ammessi al ballottaggio. Lo schieramento di Massimo Desiati ha dimostrato, vincendo ampiamente il “confronto tra primarie” dello scorso marzo, di avere una capacità di mobilitare gli elettori palesemente maggiore rispetto al Centrosinistra. E’ venuto il momento di sfruttare, come e più di allora, questa capacità fino in fondo.
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