Il consigliere Lapenna asserisce nel suo ultimo comunicato che “il confronto dei costi della gestione rifiuti con Lanciano e San Salvo non regge”.
E’ strano che una simile asserzione provenga da chi preferisce confrontare Vasto con i capoluoghi abruzzesi, tutte città con più di 50.000 abitanti e quindi fuori dall’intervallo 15.000-50.000 abitanti, in cui rientrano a pieno titolo Vasto, Lanciano e San Salvo, realtà vicine anche geograficamente, a differenza dei capoluoghi.
Vasto ha una superficie territoriale di circa 70 KMq, 41.500 abitanti, e produce 18.100 tonnellate di rifiuti.
Lanciano ha una superficie territoriale di circa 66 KMq, 35.400 abitanti, e produce 17.800 tonnellate di rifiuti.
Non vediamo come si possa contestare la similitudine tra le due città, dove nulla vale la componente turismo, sempre sbandierata per giustificare costi più elevati, in quanto i dati da noi forniti riguardano i costi per tonnellata di rifiuto trattato e non per abitante.
La realtà è che a Vasto paghiamo 384 euro/tonnellata ed a Lanciano pagano 269 euro/tonnellata.
La nostra richiesta di chiarimenti a questo proposito era rivolta comunque al Sindaco Menna ed all’Assessore Cianci. Non comprendiamo quindi l’intervento del consigliere Lapenna che, pur senza deleghe, ritiene evidentemente di svolgere ancora funzioni di Sindaco o di Assessore della città di Vasto.
Per quanto riguarda invece le questioni di pertinenza di Lapenna, quale sindaco emerito e consigliere comunale, notiamo, in via preliminare, una scarsa propensione da parte sua a comprendere la lingua italiana.
La consulente, nel suo rapporto, asserisce infatti che i compensi attuali della Pulchra “sono non inferiori” ai costi medi stimati relativi all’Italia del sud, alla regione Abruzzo e, soprattutto, al DPR 158/1999.
Il linguaggio della consulente, seppur stilisticamente discutibile, è chiaro, perché l’espressione “non inferiore” equivale a dire “superiore”, come dimostrato anche dalle cifre contenute nel rapporto e dal relativo diagramma, comprensibile anche ad un bambino delle elementari.
Il Sindaco emerito Lapenna deve rassegnarsi! I compensi alla Pulchra sono troppo elevati, e lui ne è responsabile.
Inutile gettare fumo negli occhi rivendicando lo sviluppo della raccolta differenziata. I dati ministeriali ISPRA evidenziano al contrario che nel 2016 Vasto era al 56% di differenziata, sotto il 70% promesso da Lapenna in campagna elettorale e ben dietro rispetto ad Avezzano, Atessa, Chieti, Francavilla, Lanciano, Ortona, San Salvo, tutte con % di raccolta differenziata superiori a Vasto.
Quindi cosa c’è da vantarsi? Di aver creato un sistema di raccolta differenziata a lenta crescita, inefficiente e costoso?
Perché, invece di vantarsi per risultati oggettivamente mediocri, il sindaco emerito non ha risposto nulla sul blocco delle tariffe Civeta dal 2009 al 2016 mentre i compensi Pulchra nello stesso periodo aumentavano a ritmi doppi rispetto all’inflazione?
Questa è la vera e grande responsabilità politica di Luciano Lapenna, che però non risponde e getta fumo negli occhi preferendo piuttosto rivendicare meriti inesistenti.
Inappropriata anche la pretesa a proprio merito di non aver aumentato la TARI negli ultimi anni e di averla diminuita nel 2018. In effetti l’Amministrazione Menna ha dovuto prendere atto che alcuni costi fittizi erano stati illegalmente caricati sulla TARI e, proprio grazie alle denunce del M5S, ora è stata obbligata ad eliminarli, come risulta dai verbali dei Consigli comunali, per evitare aumenti ormai non più sostenibili dai cittadini di Vasto.
Lapenna non dice che comunque la TARI diminuirà per le famiglie ma non per le imprese, che invece dovranno sostenere un aumento della tassa.
Tace Lapenna anche sul fatto che dal 2015 al 2017 i rifiuti da trattare sono scesi da 19.050 a 18.100 tonnellate/anno, favorendo così la riduzione dei costi.
Dove sarebbe quindi il fango da parte del M5S? Noi ci limitiamo a riportare dati pubblici ed a fare domande del tutto lecite che non ricevono risposte.
Se Lapenna ha dubbi sui nostri dati può venire all’infopoint M5S di Piazza Rossetti, il venerdì sera alle 21, magari in compagnia di un giornalista che potrebbe poi pubblicare l’esito delle verifiche.
Rammentiamo infine al consigliere Lapenna che lo scopo della Commissione di Vigilanza, che lo ha visto relatore di maggioranza, era la verifica della regolarità del contratto per la raccolta differenziata a Vasto Marina e non quello di confrontare i costi con le altre Città.
Se anche i costi di gestione dei rifiuti a Vasto fossero i più bassi d’Italia e la raccolta differenziata fosse al 100%, non per questo sarebbero leciti atti amministrativi palesemente irregolari.
Presenteremo al più presto in Consiglio comunale una mozione mirata alla revisione del contratto irregolare, relativo alla raccolta differenziata a Vasto Marina, ed alla restituzione al Comune delle somme illegalmente elargite alla Pulchra.
Ci auguriamo che i consiglieri della maggioranza leggano con attenzione i documenti e non respingano la nostra mozione, perché ciò significherebbe avallare un atto amministrativo irregolare e lesivo degli interessi dei cittadini. I soli a cui dovrebbero rendere conto.
Così il M5S Vasto, in una nota.