‘In questa lunga campagna elettorale ho girato tutti i 104 comuni della nostra provincia, ma non l’ho fatto come stanno facendo tanti candidati negli ultimi due mesi di campagna elettorale, ma in questi cinque anni sono stata costantemente in tutti i comuni ad ascoltare quelle che erano le istanze del territorio, della gente, delle persone’. Ha esordito così una Sabrina Bocchino visibilmente emozionata nell’evento di chiusura della sua campagna elettorale, una lunga cavalcata piena di straordinarie sensazioni e di manifestazioni di affetto che ha vissuto la sua ultima tappa nella sua città, quella Vasto, che ancora una volta le ha testimoniato vicinanza e apprezzamento riempiendo in massa la Sala Pinacoteca di Palazzo d’Avalos.
Al suo fianco il sottosegretario al MASAF e coordinatore regionale del Carroccio Luigi D’Eramo, l’on. Alberto Bagnai, il commissario provinciale della Lega Maurizio Bucci, il coordinatore vastese del partito Francesco Del Prete, ma, soprattutto, il segretario nazionale della Lega nonché vice-presidente del Consiglio e ministro dei Lavori pubblici, dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini.
E se Sabrina ha ripercorso i successi dei cinque anni di amministrazione regionale di centrodestra ed alcune delle sue iniziative, ribadendo l’importanza di principi valoriali quale la coerenza di essere sempre dalla stessa parte e di una necessaria continuità per poter portare a compimento il lavoro iniziato con il primo mandato, il ministro Salvini, forte anche della convenzione firmata per la manutenzione straordinaria del viadotto Sente-Longo, per la quale molto si era impegnata la stessa Bocchino affiancando l’assessore molisano Michele Marone presente anche lui ieri sera, si è soffermato su quella che ha definito ‘una scelta di vita differente’.
Nel corso del suo intervento, spesso interrotto dagli scroscianti applausi della platea gremita, ‘il capitano’ ha disegnato le ragioni di scegliere la Lega nella votazione del 10 marzo non lesinando attacchi al centrosinistra. Dalla difesa del corpo di Polizia, definito ‘la spina dorsale del Paese’ alla rivendicazione della Legge ‘Codice Rosso’, dal richiamo all’uguaglianza tra donne e uomini alla difesa della famiglia fino alla lotta all’immigrazione clandestina e alla liberalizzazione delle droghe, dalla difesa degli ultimi e dei lavoratori alla tutela dei prodotti agroalimentari, dai lavori e le infrastrutture al dossier sui dati sensibili Salvini ha snocciolato i cardini delle politiche e degli ideali della Lega prima degli scroscianti applausi finali.