FANO ADRIANO. 24 beni immateriali (3 per ciascun comune coinvolto), 8 eventi legati alla valorizzazione degli stessi da parte delle comunità e 8 esperienze da vivere con i depositari dei saperi legati al patrimonio culturale immateriale dell’area Gran Sasso-Laga: dai canti alla preparazione di particolari alimenti, dalla condivisione di tradizioni rituali alle conoscenze relative ai cicli produttivi del territorio, ereditati dal passato e oggi in possesso di un numero sempre più ristretto di persone, il tutto confluito in un sito (www.gransassolagaich.it) pensato per i cittadini residenti per trasmettere il valore del patrimonio immateriale e per i turisti al fine di favorire il turismo esperienziale. Il sito può essere fruito sia in lingua francese sia in inglese. Questi gli obiettivi e i risultati presentati ieri, venerdì 29 giugno 2018, a Fano Adriano del progetto Gran Sasso Laga ICH (Intangible Cultural Heritage), nato dal partenariato tra studiosi del patrimonio culturale abruzzese (Associazione Bambun per la ricerca demo-etnoantropologica e visuale e Associazione LEM-Italia) e progettisti per lo sviluppo locale (PanSpeech srl e Associazione Itaca), che coinvolge 8 comuni montani della provincia di Teramo compresi nel cratere sismico aquilano del 2009 ovvero: Arsita, Castelli, Colledara (comune coordinatore), Fano Adriano, Montorio al Vomano, Penna Sant’Andrea, comune capofila, Pietracamela, Tossicia.
Finanziato dal Programma di Sviluppo Restart, previsto dalla Legge 125 del 6 agosto 2015 del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE), Gran Sasso Laga ICH si pone l’obiettivo di creare un inventario del patrimonio culturale immateriale, di consolidarne la trasmissione fra le generazioni e promuovere itinerari culturali originali per supportare l’incremento dell’attrattività turistica dei comuni coinvolti. Una iniziativa volta dunque alla scoperta, valorizzazione e fruizione condivisa del patrimonio immateriale dell’area del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Il progetto, destinato a essere implementato nelle prossime settimane grazie all’integrazione di una seconda fonte di finanziamento (Invitalia), ha visto in questa sua prima fase di attuazione la costruzione della complessa architettura informatica del sito, che presenta più livelli di interazione fra gestori, utenti e territori coinvolti. Si sono inoltre predisposti i primi contenuti multimediali, attingendo sia ai materiali di ricerca prodotti nel corso del progetto che ad archivi pubblici e privati in possesso di documenti fotografici, sonori e audiovisivi collegati ai beni immateriali descritti nel sito.
Nei prossimi giorni saranno inseriti i primi 24 beni culturali immateriali dell’area coinvolta nel portale www.gransassolagaich.it. Tra le esperienze già presenti nel sito compaiono un laboratorio di colorazione della lana con pigmenti naturali e un laboratorio di caseificazione, ma anche eventi in programma nelle prossime settimane, connessi allo stesso patrimonio immateriale: riti e feste tradizionali come la Festa della Madonnina del Gran Sasso a Pietracamela, la manifestazione Valfino al Canto ad Arsita, il Festival di Storia dell’Arte di Castelli, l’Incontro di Folklore Internazionale di Penna Sant’Andrea, o alcune delle sagre che valorizzano la preparazione di particolari prodotti locali.
“Il patrimonio culturale immateriale del Gran Sasso e dei Monti della Laga – ha spiegato Gianfranco Spitilli uno dei coordinatori del progetto – è oggi fortemente a rischio a causa dello spopolamento delle aree interne e della perdita della memoria individuale e collettiva, accelerata dalle conseguenze socio-culturali ed economiche provocate dal terremoto. Gran Sasso Laga ICH, nello spirito delle convenzioni UNESCO, riconosce la necessità di considerare la persona e i valori umani al centro di un’idea ampia e interdisciplinare di eredità culturale; ritiene la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale un’azione essenziale per la promozione di una crescita sociale, culturale ed economica del territorio; promuove il valore e il potenziale di un’eredità culturale usata saggiamente come risorsa per lo sviluppo sostenibile e per la qualità della vita, per la piena realizzazione della persona umana in una società in costante evoluzione”.
“Il sito è stato tradotto in lingua francese e inglese – ha aggiunto Silvia Pallini di LEM-Italia – per garantire a un vasto numero di utenti la fruizione e la comprensione delle esperienze che potranno vivere in questo territorio. Un progetto pensato per promuovere il turismo e favorire l’incontro tra domanda e offerta. Gli stessi operatori del territorio possono offrire esperienze, come ad esempio un laboratorio di caseificazione, definendo il quando, il costo e il numero minimo di partecipanti e gli utenti potranno comprendere meglio la storia di quelle tradizioni, il valore che hanno e l’importanza di tramandare quelle conoscenze”.
“Fondandosi sulla mediazione diretta tra le comunità e gli attori dello sviluppo locale – commenta Mauro Vanni presidente dell’Associazione Itaca – nonché sull’elaborazione di un protocollo del turismo sostenibile, Gran Sasso Laga ICH intende promuovere la conoscenza del patrimonio culturale immateriale dell’area e favorire lo spirito di accoglienza da parte degli attori locali attraverso la condivisione di esperienze pratiche tra il visitatore e l’individuo o la comunità depositari dei saperi della tradizione, stimolando la partecipazione e la consapevolezza