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Bandiera Blu, Tagliente scrive al sindaco

Peppino Tagliente non ci sta e torna ad avanzare seri dubbi sul giudizio della FEE che ha concesso il riconoscimento della bandiera blu ma limitatamente alle zone costiere di Punta Penna e Vignola. Presa carta e penna, ha inviato la lettera che segue, molto polemica, al sindaco di Vasto.

“Egregio signor sindaco,
Non sono abituato a lasciar correre quando si tratta di salvaguardare l’immagine e l’economia della Città e torno quindi sull’argomento scrivendo a Lei, signor Sindaco, perché manifesti il suo autorevole disappunto riguardo all’attribuzione della bandiera blu alle località di Punta Penna e Vignola con esclusione della spiaggia di Vasto Marina.
Ritengo che questo riconoscimento della FEE (Foundation for Environmental Education) sia infatti quanto mai ingiustificato e palesemente privo di fondamento nei termini in cui è stato motivato alla luce di queste semplici ma direi pertinenti considerazioni sulle quali richiamo la Sua attenzione.

– La bandiera blu è stata giustamente assegnata a Marina di San Salvo. Mi chiedo: come si fa a ritenere meritevole quel tratto di costa che si affaccia sullo stesso golfo ed escludere la Marina di Vasto? Non trovo possibile che le acque di mare al di qua del torrente Buonanotte, oltretutto radicalmente ripulito nei mesi scorsi, possano essere qualitativamente diverse da quelle con cui si confondono al di là dello stesso.

– La bandiera blu è stata assegnata limitatamente a Punta Penna e Vignola, indicate come zone di interesse naturale. Mi chiedo: perché non si è tenuto anche conto che sull’arenile della Marina insiste da anni una zona parimenti di pregio ambientale ufficialmente riconosciuta come SIC (sito d’interesse comunitario)?

– La bandiera blu viene conferita non soltanto con riferimento alla qualità delle acque ma anche dei servizi offerti alla collettività ed in particolare ai turisti. Mi chiedo: perché la Marina di Vasto è stata esclusa pur essendo visibilmente dotata di servizi di accoglienza, igienici, di depurazione delle acque, di smaltimento rifiuti e raccolta differenziata, di sicurezza, di parcheggio d’auto che le zone individuate dalla FEE, ancorché amene sotto il profilo paesaggistico, invece non hanno?

Questi interrogativi (ma numerosi altri potrei aggiungerne), meritano, egregio signor sindaco, una risposta che Lei dovrebbe, a mio giudizio, pretendere dalla FEE: naturalmente non generica ma corredata d’una elencazione dettagliata dei deficit riscontrati nelle zone escluse e della indicazione delle modalità e dei tempi di prelievo dei campioni per la verifica della balneabilità delle acque.
Lo chiede la collettività vastese che Lei dovrebbe rappresentare; lo chiedono le centinaia di aziende turistiche locali e le migliaia di persone orbitanti attorno ad esse che non possono, in assenza di dati verificabili in contraddittorio, rimanere penalizzati dal giudizio di una organizzazione di cui non è chiara la natura e l’appartenenza e sul cui operato sono in tanti ormai a dubitare, a cominciare dallo stesso Codacons (Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori), che ha minacciato addirittura il ricorso alla Magistratura”.

Peppino Tagliente

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