Dal WWF Chieti-Pescara riceviamo e pubblichiamo:
La storica Casina dei Tigli rischia di perdere la ragione stessa della propria denominazione. Due dei grossi alberi che caratterizzano da sempre l’edificio di proprietà comunale stanno per essere abbattuti perché, come hanno riferito in questi giorni gli organi di informazione citando fonti del Comune, la loro stabilità sarebbe compromessa. Su questo tema il WWF Chieti-Pescara ha inviato ieri ai Carabinieri Forestali un esposto nel quale ricorda che nella Villa Comunale esiste sin dalle origini del giardino pubblico, tra fine ‘800 e inizio ‘900, un filare di Tigli, un viale certamente di particolare valore storico e paesaggistico peraltro positivamente legato alla memoria della cittadinanza tutta. Alcuni di questi tigli nel 2007, all’epoca della Giunta Ricci, in occasione della ristrutturazione che ha dato alla Casina l’aspetto attuale, erano stati, assurdamente secondo il WWF, inglobati nella struttura, “in condizioni tali – scrive l’associazione ambientalista nel suo esposto – da ostacolarne il normale ciclo vegetativo”.
La situazione attuale è la seguente: sulla base delle risultanze di verifiche affidate al Centro Ricerche Agronomiche e Ambientali Res Agraria, la stabilità dei due alberi in questione sarebbe a rischio per cui il Comune ne avrebbe decretato il taglio, da effettuare il 6 novembre prossimo. Il Comune ha anche spiegato che in sostituzione delle piante abbattute è prevista la piantumazione di alberi nuovi, ma in altra zona della Villa Comunale. Alla luce di tutto questo il WWF ha chiesto ai Carabinieri Forestali di accertare se l’abbattimento sia realmente necessario e se, prima di prevedere una tale drastica soluzione, siano state eseguite tutte le verifiche previste in questi casi (si tratta di alberi compresi in un viale storico, di particolare vetustà e di pregio naturalistico e storico-paesaggistico); se siano state acquisite tutte le necessarie autorizzazioni; se non siano rilevabili specifiche responsabilità nell’inserimento degli alberi nella struttura e nella loro successiva gestione.
In altre parole il WWF si chiede se gli alberi non siano stati direttamente danneggiati dalla sciagurata scelta di inglobarli in un ambiente chiuso e, ovviamente, chiede di perseguire i responsabili di eventuali violazioni o omissioni di legge, se dovessero emergerne.
La Casina dei Tigli prima di diventare punto di ristoro fu, dagli anni ’30 del secolo scorso, un teatro all’aperto dove d’estate andavano in scena opere liriche e concerti. In entrambe le funzioni ha segnato per decenni la storia della città e coinvolto numerose generazioni di teatini. Porta l’attuale nome dal 1950. Lo ideò il primo gestore, Raffaele Zuccarini, scomparso nel gennaio 2017: una piccola casa immersa nel profumo dei tigli. «Con i programmati abbattimenti – ironizza il WWF – il Comune dovrebbe però cambiare il nome alla struttura: senza quegli alberi sarà decisamente più realistica la denominazione di Casina dei Tagli».