Tornano i Giovedì dell’Archeologia a Palazzo d’Avalos, l’iniziativa ideata e promossa dalla gestione dei servizi museali e sostenuta dal Comune di Vasto. Dal 26 ottobre al 14 dicembre quattro imperdibili appuntamenti offriranno un’ampissima panoramica sul mondo dell’Archeologia dalle architetture monumentali delle province romane del Vicino Oriente, alle risorse culturali del territorio, alle grandi scoperte in contesti urbani nel corso della realizzazione di opere infrastrutturali, all’archeozoologia della vita quotidiana.
Il 26 ottobre primo intervento in calendario, Stefano Coccia, archeologo e direttore tecnico di Coop Archeologia, parlerà di “Archeologia e Restauro in Libano, Sidone e siti Unesco Baalbek e Tiro”.
Il Libano è un paese con una storia antica e recente ricca e complessa dove si concentrano eccezionali testimonianze archeologiche dai Fenici all’epoca romana. I siti di Baalbek e Tiro, dichiarati nel 1984 patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, caratterizzati dalle rovine colossali dei templi romani del I-II sec d.C., dedicati a Giove e Bacco, monumenti simbolo del Libano, sono tuttavia poco visitati a causa dei conflitti che hanno interessato il paese dagli anni ’70. Saranno illustrati gli interventi in corso di esecuzione con finanziamenti dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo nell’ambito del piano di Valorizzazione del Patrimonio e Sviluppo Urbano in Libano (Cultural Heritage and Urban Development) inquadrando le vicende dei siti nel contesto della storia recente del paese, tra divisioni religiose e guerre interne ed esterne.
Il 9 novembre Andrea Rosario Staffa, archeologo e funzionario di zona della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo con esclusione della città dell’Aquila e dei comuni del cratere, terrà un intervento su “I Frentani a Vasto”. Nel Museo Archeologico di Vasto sono esposti i reperti provenienti dalla grande necropoli indagata nel 1912-14 in località Tratturo lungo lo storico tratturo L’Aquila Foggia che attraversava il territorio di Vasto. Si tratta di una delle più importanti testimonianze archeologiche del popolo frentano lungo la costa abruzzese che era rimasta fino a poco tempo fa sostanzialmente isolata. Negli ultimi anni la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo ha condotto una serie di indagini di scavo in diverse località del Comune di Vasto: S. Antonio, S. Lorenzo, in contrada Defenza, nonché nel vicino comune di Casalbordino mettendo in luce nuove necropoli del periodo italico con importanti e preziosi reperti. Il quadro del popolamento italico nel territorio di Vasto emerge così ben più articolato di come finora si era ipotizzato. Sarà presentata una prima relazione suoi nuovi importanti rinvenimenti e una panoramica sulla ricostruzione della presenza italica resa oggi possibile sulla base dei nuovi scavi.
Il 23 novembre Stefano Coccia parlerà di “Archeologia Metropolitana, le grandi scoperte lungo la Metro C di Roma”. La Linea C della metropolitana di Roma attraversa importanti settori del centro storico oltre a vaste aree della periferia urbana, la sua realizzazione ha quindi richiesto una particolare attenzione, sia in fase di progettazione che di realizzazione dell’opera, verso gli aspetti archeologici e conservativi dell’area monumentale. L’opportunità di operare in un territorio che presenta una notevole densità di presenze archeologiche, in un tessuto urbano pluristratificato e ricco di resti monumentali ed edifici storici, ha fatto sì che dagli scavi della Linea C scaturissero scoperte archeologiche di straordinaria importanza. La presenza delle paratie cementizie consente infatti di scendere senza rischi in profondità, indagando in sicurezza tutte le fasi di vita dei siti interessati dalla grande infrastruttura urbana. Nel corso dell’intervento saranno illustrati gli scavi per la realizzazione della Stazione San Giovanni, trasformata a seguito dei rinvenimenti in stazione-museo, che hanno restituito un ampio settore a giardino con un enorme bacino idrico, della stazione Amba Aradam dove è stata rinvenuta la nota caserma di età Adrianea e dell’adiacente pozzo all’interno delle Mura Aureliane assurto alle cronache con nome di Piccola Pompei per i rinvenimenti dei resti lignei del crollo di un solaio in ottimo stato di conservazione.
Il 14 dicembre l’archeozoologa Francesca Santini concluderà il ciclo di conferenze con il suo intervento “E il cane incontrò l’uomo, storia di un legame che dura da secoli, nella vita e oltre la morte tra rito e simbolismo”. Il ruolo del cane accanto all’uomo come fedele compagno e come guardiano in difesa del suo padrone e della casa si conserva anche dopo la morte. Ritrovamenti e deposizioni di cani in diversi contesti archeologici e riflessioni zoosemiotiche cercheranno di svelare la natura e la dimensione del legame che segna vita e morte di queste due specie.
Gli incontri si tengono il giovedì pomeriggio alle 17.30 presso la Pinacoteca di Palazzo d’Avalos, in piazza Lucio Valerio Pudente 5 Vasto (CH) – INGRESSO LIBERO – Per info 334.3407240- 0873.367773 – palazzodavalos@archeologia.it – www.museipalazzodavalos.it – facebook: Palazzo d’Avalos – Meraviglia d’Abruzzo