‘Start up e innovazione’ è stato il titolo dell’intervento del Presidente dei Servizi Innovativi di Confindustria Abruzzo, Lino Olivastri, nel corso dell’iniziativa promossa dall’Università degli Studi “G. d’Annunzio” -Dipartimento di Architettura- “Il Polo della cultura e della conoscenza” svoltasi dal 29 agosto al 9 settembre.
Un incontro significativo, anche per la presenza di una giovane e motivata platea, per fare il punto su cosa sia un’impresa start up innovativa, su quale sia l’attualità delle start up italiane e abruzzesi, e sulla posizione di Confindustria sul tema.
Introdotta dal decreto legge n. 179 del 2012 la nozione di “impresa start-up innovativa” si riferisce ad una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione aventi specifici requisiti. A contraddistinguerle, tra le altre, è l’oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico e il contenuto innovativo dell’impresa.
Nel corso dell’intervento il Presidente Olivastri ha dedicato un focus agli interessanti dati nazionali relativi al secondo trimestre del 2017[1]: al 30 giugno 2017 le startup innovative iscritte nella sezione dedicata del Registro delle Imprese sono 7.394, ben 514 in più rispetto alle 6.880 dello scorso 31 marzo (+7,5%). In questo trimestre, dunque, le nuove imprese innovative superano per la prima volta la soglia delle 7.000 unità.
Per quanto riguarda la distribuzione per settori di attività, il 70,6% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese (in particolare, prevalgono le seguenti specializzazioni: produzione software e consulenza informatica, 30,8%; attività di R&S, 13,9%; attività dei servizi d’informazione, 8,9%), il 19,6% opera nei settori dell’industria in senso stretto (su tutti: fabbricazione di macchinari, 3,6%; fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici, 3,4%; fabbricazione di apparecchiature elettriche, 2%), mentre il 4% opera nel commercio.
L’Abruzzo nella classifica della distribuzione delle start up innovative occupa il dodicesimo posto, con 177 startup, (2.39% del totale nazionale e il 15 % dell’area metropolitana di Milano) e con un’incidenza di startup innovative in rapporto alle società di capitali presenti pari allo 0.50%.
Il Presidente Olivastri ha sottolineato la posizione di Confindustria sul tema.
“E’ evidente, ha sostenuto il Presidente Olivastri, la capacità delle start up innovative di favorire un’alleanza generazionale per una maggiore attenzione alle nuove tecnologie e all’economia dei servizi, capace di rendere l’imprenditoria una sfida, non solo per i giovani. Da qui risulta prioritario mettere in campo specifiche politiche industriali incentrate sull’innovazione, come avviene in altri Paesi europei in cui la politica industriale si è di fatto ”fusa” con la politica per l’innovazione per consentire alle imprese di agganciare i driver di sviluppo che caratterizzano quest’epoca”.
Il Presidente Olivastri, dopo avere esaminato nel dettaglio gli scenari Europei, ha condiviso con i presenti potenzialità e prospettive abruzzesi, che sicuramente potrebbero risentire di condizioni migliorative rispetto ad altre Regioni italiane, tra queste il costo della vita più basso rispetto ad altre località nazionali ed europee.
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