Alessandra Cappa, consigliere comunale di ‘Unione per Vasto’, ha preparato un resoconto inerente alla riunione del Consiglio comunale di questa mattina:
“Tra i punti all’ordine del giorno, quelli di particolare valenza nel consiglio comunale di oggi sono stati i primi due: quello dedicato alla crisi idrica dello scorso mese di agosto e l’altro sulla possibilità di aderire al ricorso alla Corte Europea che alcuni comuni stanno predisponendo al fine di scongiurare la chiusura dei tribunali minori.
Quanto al primo punto, relativo alla situazione idrica del nostro comune, mi sono premurata quale consigliere comunale di Unione Per Vasto di rappresentare al Sindaco e agli assessori la profonda delusione per un dibattito “monco” in assenza dei rappresentanti degli enti coinvolti coinvolti nella gestione delle risorse idriche, a cominciare dalla Sasi.
Entrando nel merito della questione, ho stigmatizzato i punti nodali di un problema “antico” che affonda le sue radici negli anni passati e va affrontato e risolto con concretezza e senso di equilibrio senza polemiche fuorvianti e sterili.
Al netto delle drammatizzazioni (inutili) e degli slogan (tanto roboanti quanto comodi), UPV ha chiesto al Sindaco di spiegare cosa l’attuale amministrazione abbia fatto nell’ultimo anno per affrontare la questione, quali sono state o saranno le iniziative per affrontare le mille sfaccettature di questo delicato argomento.
Cosa si è fatto, insomma, o quanto meno si farà, sulla diga di Chiauci, sulla rete idrica, sulle condotte colabrodo, sul ripristino dei punti di prelievo del fiume Trigno, su un eventuale potabilizzatore? Ed inoltre quale tipo di controllo o pressione intende esercitare o ha esercitato sulle scelte o sulla programmazione della Sasi in relazione ai bisogni della nostra città. Di fronte a tanti e tali interrogativi non ci sono state altrettante risposte ma le solite.promesse, per giunta prive di un riferimento temporale (Si dice che c’è un impegno sul rifacimento della rete cittadina, ma quali sono i tempi ? Uno, due, cinque, dieci anni, chissà!).
Preso dunque atto che il dibattito, come sin dalle premesse del suo intervento la sottoscritta aveva sottolineato, privo dei suoi interlocutori ‘naturali’ (Regione, Consorzio di bonifica e Sasi) non poteva avere ragion d’essere, si è quindi deciso, come la sottoscritta aveva proposto sin dall’inizio della seduta, di impegnare il Sindaco a convocare entro ottobre, un tavolo tecnico tra i rappresentanti dei suddetti enti e i consiglieri comunali. Bene! finalmente si comincia a parlare in modo organico e programmato del problema ‘acqua’, non solo nel momento della ‘crisi’ estiva ma in modo ordinario.
L’altro importante punto all’ordine del giorno è stato quello relativo all’adesione al ricorso alla Corte Europea proposto da alcuni comuni coinvolti come Vasto nel disegno governativo di chiusura del Tribunali cosiddetti minori.
Unanime consenso del consiglio è stato espresso rispetto a tale argomento ma lasciatemi dire qualcosa di poi, al di là del deliberato e delle buone intenzioni per sottolineare che la soluzione del problema non credo passi per il ricorso anzidetto.
Penso che sia giunto il momento di prendere atto di una Verità amara ma sacrosanta. Da diversi anni esiste un disegno, caldeggiato ‘ai piani superiori’, e per ciò solo ostile ai nostri interessi di territorio, che propone di accentrare servizi essenziali, enti pubblici e quant’altro, nelle città capoluogo di provincia (nel caso di specie Chieti e Pescara).
Segni tangibili di questo (scellerato) disegno che sacrifica gli interessi essenziali dei vastesi e di gran parte dei cittadini della Provincia di Chieti, sono già visibili.
Basti citare la sorte dell’ospedale di Vasto, la soppressione del Consorzio industriale e del Coniv, l’accentramento del servizio di trasporto pubblico e di altri settori fondamentali della nostra vita. Tornando dunque al nostro argomento, che pure si ‘cala’ in questo contesto, l’attuale Amministrazione ha il dovere non solo di opporsi alla chiusura del nostri Tribunale, ma di attivarsi affinché esso rimanga a presidiare il nostro territorio. Il Sindaco in particolare deve a mio giudizio assumere iniziative ed imbastire alleanze per perseguire ogni strada utile allo scopo. Facendo in buona sostanza proposte concrete e sensate senza aspettare che qualcun altro, in altra sede, lo faccia per noi. Dacché come s’è detto gli interessi ‘degli altri’ non coincidono affatto con i nostri”.
Alessandra Cappa