Menna e Marchesani replicano a “falsi e ingannevoli spot elettorali”
In riferimento alle polemiche circolate a mezzo stampa in merito alla recente adesione al sistema di accoglienza S.P.R.A.R., il Sindaco di Vasto, Francesco Menna, e l’Assessore alle Politiche dell’Immigrazione, Lina Marchesani, hanno rilasciato la seguente dichiarazione congiunta:
Ma quale “apertura indiscriminata” agli immigrati? Quale “invasione incontrollata”?
Si comprende facilmente la volontà di qualche abile politico nostrano di far leva sulla paura delle persone ed alimentare quel sentimento di divisione ed insoddisfazione che è sempre più diffuso in grandi ambienti della società. Forse pensando di poter lucrare un po’ di consenso con falsi e ingannevoli spot elettorali?
La gravità delle bugie che ci vengono propinate ci impone di ripristinare la realtà dei fatti.
La Giunta Comunale ha recentemente approvato l’adesione al “sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati”(S.P.R.A.R.).
Chi genera preoccupazione e allarmismi nella cittadinanza sa bene che Vasto già partecipa al sistema di accoglienza coordinato dalla Prefettura di Chieti che, nella sua piena autonomia decisionale, riparte il numero dei migranti da ospitare in base al criterio della densità abitativa dei vari Comuni ed individua le realtà cooperative ed associative preposte alla gestione di questo servizio in strutture private.
Si tratta, dunque, di una forma di accoglienza di esclusiva competenza della Prefettura e non partecipata all’ente comunale.
Attualmente Vasto ospita 136 migranti richiedenti asilo in strutture così gestite. In alcuni casi si tratta di minori privi di ogni legame familiare.
Il progetto S.P.R.A.R., costituito con decreto del Ministro dell’Interno del 10.08.2016, al contrario, permette ai Comuni di disciplinare la realizzazione, la gestione e l’erogazione dei servizi di accoglienza sul proprio territorio, accedendo direttamente a fondi statali ed individuando i soggetti collaboratori, secondo norma di legge.
Soprattutto, i Comuni aderenti sono esentati, in virtù di un’apposita clausola di salvaguardia, dall’attivazione di ulteriori forme di accoglienza stabilite univocamente dalla Prefettura.
Altro obiettivo che si ottiene è che i saranno accolti solo migranti richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione umanitaria già con un buon livello di integrazione, di conoscenza della lingua e della cultura italiana.
Questi sono i termini della questione. Con il nuovo sistema, la nostra Città acquisisce la possibilità di non continuare a subire passivamente l’arrivo di migranti, ma di attuare una gestione organica nell’interesse generale della collettività.
È facile, estremamente facile, parlare di “invasione incontrollata” o, ancora meglio, incitare all’odio politico e sociale quando si parla del fenomeno migratorio, scegliendo falsamente di addossare al Comune la responsabilità di fenomeni complessi che riguardano il nostro Paese e l’intero continente europeo.
L’Amministrazione Comunale non può semplicemente scegliere tra “accoglienza si” e “accoglienza no”: e chi afferma questo sostiene il falso.
Stiamo già da tempo accogliendo migranti perché siamo obbligati dalla Legge a farlo.
Aderendo a questo sistema abbiamo puramente scelto di promuovere una gestione ordinata, e quantitativamente compatibile di questo servizio, attuando una vera politica dell’integrazione, invece di subire un’accoglienza non concertata.
Tanto dovevamo per ripristinare la verità dei fatti, che nulla hanno a che vedere con le chiacchiere di taluni personaggi.
Politica è assunzione di responsabilità, sempre: anche quando incoraggiare un sentimento prevalente è più semplice e più fruttuoso.