In concomitanza con le feste natalizie la Compagnia Guardia di Finanza di Vasto, coordinata dal superiore Comando Provinciale di Chieti, secondo le indicazioni della locale Prefettura, in considerazione dell’aumento dei consumi, ha avviato specifici servizi sul territorio, finalizzati al contrasto dell’abusivismo commerciale ed alle frodi nella vendita di prodotti in genere, al fine di tutelare le attività commerciali regolari presenti sul mercato.
Nel corso di tali servizi, le attività ispettive sono state dirette a contrastare la vendita di oggetti natalizi non a norma, molto pericolosi per la salute umana sia per la componente elettrica non certificata sia per la non conoscenza dei materiali utilizzati per la loro fabbricazione.
Nel primo caso, i finanzieri sono giunti a un esercizio commerciale, sito a Vasto, che aveva sistemato sugli scaffali del proprio negozio 786.834 luci a led, le quali dopo attenta e approfondita analisi sulle loro caratteristiche tecniche risultavano essere sprovviste della certificazione CE nonché dell’origine del paese di fabbricazione. La merce in argomento è stata sottoposta a sequestro amministrativo e al titolare della ditta è stata irrogata una sanzione amministrativa di 16.000 euro.
Il secondo servizio è scaturito da un accurato controllo effettuato sul tratto autostradale A14 – compreso tra il casello Vasto sud e Val di Sangro, nel corso del quale, una pattuglia durante l’ispezione di un furgone, rinveniva nr 3.428 articoli di abbigliamento per bambini, contraddistinti da un noto marchio.
L’acume investigativo dei finanzieri ha permesso di accertare, oltre al marchio apposto sui predetti capi di abbigliamento risultava essere contraffatto, anche che il tessuto nonché i coloranti erano di qualità scadente e pericolosi per la salute umana, infatti da un semplice sfregamento la colorazione dell’articolo svaniva. La merce veniva posta sotto sequestro ed proprietario veniva denunciato alla locale Autorità Giudiziaria per violazione dell’art. 474 e 648 del Codice Penale. Il fenomeno della contraffazione continua, purtroppo, a non essere percepito dagli acquirenti come realmente dannoso per l’economia, nonostante sia intimamente connesso ad altre forme di illegalità economico finanziaria che inquinano il mercato e sottraggono alla collettività importanti risorse, quali l’evasione fiscale e contributiva, lo sfruttamento del lavoro nero ed irregolare, il reimpiego di capitali illeciti.
Senza dimenticare i danni per la salute e la sicurezza dei consumatori, considerata la pericolosità e nocività dei prodotti utilizzati per la fabbricazione degli stessi, con contestuale fallace indicazione di origine e provenienza.