I 5002 soci dell’istituto di credito presieduto da Alfredo Savini si incontrano per la tradizionale cena di fine anno. La prima dopo la fusione con Teramo
E’ in programma per domani, sabato 10 dicembre 2016, dalle 18 al Palacongressi di Montesilvano, la tradizionale “Cena del socio” della BCC di Castiglione Messer Raimondo e Pianella. Un appuntamento che ogni anno si ripete anche con l’obiettivo di condividere e festeggiare il percorso di crescita dell’istituto di credito presieduto da Alfredo Savini. In questo anno la cena assume un valore ancora più importante: sarà la prima dopo la fusione con Teramo, occasione per tutti i soci, i dipendenti e quanti sono vicini a questa realtà per incontrarsi, conoscersi e confrontarsi. La serata sarà allietata da esibizioni musicali e si concluderà con il gioco della tombola e l’estrazione di ricchi premi. Tra le iniziative, la consegna di 36 borse di studio a studenti meritevoli soci o figli di soci.
Il 2016 è stato un anno cruciale per la storia della BCC di Castiglione M.R. e Pianella, dal primo luglio, infatti, il processo di acquisizione con la Banca di Teramo di Credito Cooperativo è diventato operativo dopo il parere favorevole espresso in due distinte assemblee dai soci delle due realtà. La fusione ha dato vita a un’unica banca cooperativa con più di 35 mila clienti e 145 dipendenti che oggi vanta 5002 soci.
Una acquisizione che ha trasformato la BCC di Castiglione nella prima Banca di Credito Cooperativo d’Abruzzo sia per la raccolta diretta, superiore a 660 milioni, che per gli impieghi pari a 500 milioni. Una realtà che può ora contare su una rete di 22 sportelli, in un territorio che abbraccia 62 comuni: 37 in provincia di Teramo, 21 in provincia di Pescara, 1 in provincia di Chieti, 3 in provincia di Ascoli Piceno. La nuova banca gestisce masse amministrate pari a quasi 2 miliardi di euro e un patrimonio di 65 milioni di euro, dei quali ben oltre 30 milioni di “patrimonio libero” e un indice di solidità patrimoniale (Total Capital Ratio) di circa il 18%, ampiamente al di sopra dei requisiti minimi regolamentari e della media sia del sistema bancario che del sistema del credito cooperativo.
“La fusione – spiega il direttore generale Simone Di Giampaolo – è stata possibile perché la nostra banca per vicinanza territoriale e solidità era l’unica in Abruzzo in grado di poter fare questo passo. In un primo momento si era fatta avanti la BCC di Roma, ma i numeri e l’aver voluto privilegiare il legame con il territorio hanno portato a questa scelta. La nostra è una banca che va in controtendenza e che grazie al capitale libero e alla copertura di rischio riesce a non cedere le sofferenze a società di cartolarizzazione (come da inviti rivolti al sistema bancario), noi cerchiamo di gestirle. Questo significa garantire vicinanza al territorio. La cena sarà una occasione per parlare dei nostri numeri, incontrarci e festeggiare la crescita della nostra realtà”.
“Ringrazio tutti i soci della BCC – commenta il Presidente Alfredo Savini (presidente anche della Fedam e membro del consiglio nazionale di Federcasse) – per la lungimiranza dimostrata nell’approvare all’unanimità la fusione proprio nell’anno del 60esimo anniversario della nostra storia, un’operazione importante, di crescita e sviluppo. Con la fusione la banca ha conseguito una migliore efficienza operativa sfruttando pienamente il radicamento sul territorio. Siamo una banca virtuosa, requisito necessario per mantenere maggiori spazi di autonomia come chiede l’autoriforma che porterà il Credito cooperativo ad avere una capogruppo. La nostra crescita è data dalla lungimiranza degli amministratori e dalle competenze dei dipendenti che hanno saputo creare immediatamente uno spirito di squadra con le professionalità acquisite. La cena sarà l’occasione per festeggiare questo ulteriore e importante tassello della nostra storia”.