Una legge che ha lo scopo di rilanciare turismo, agricoltura ed economia dell’Abruzzo partendo da una materia prima che vale come l’oro: il tartufo. Un comparto importante con 6mila cercatori autorizzati, 36 aziende e 210 quintali di tartufo l’anno, 3 aziende di cui 1 pubblica e 6 associazioni. La proposta del M5S è quella di istituire nel nostro territorio le “Città del tartufo” che permetteranno di dar vita alle “Strade del tartufo” “Lo sviluppo strutturale del comparto tartufigeno” afferma Domenico Pettinari, primo firmatario della legge “ come prodotto tipico della produzione agricola Abruzzese, vuol dire attivare un processo di sviluppo territoriale complesso e multidimensionale, che comprenda la componente agricola di un territorio, la sua dimensione turistica e la sua stabilità ecologica. La Strada del tartufo” spiega ancora Pettinari “in sostanza deve essere intesa come quella rete capace di mettere in relazione diverse componenti di un territorio, creando un’azione sinergica tra queste, grazie ad un’azione collettiva”. “L’intento” spiega ancora Pettinari “è quello di creare avviare un marketing territoriale destinato da un lato a rafforzare il settore tartufigeno in continua crescita, dall’altro a sfruttare quest’ultimo per proiettare effetti di ritorno sulla valorizzazione economica e turistica dell’intera regione. Questo al fine di ottenere numerosi benefici, come l’emergere di forme di cooperazione e coordinamento fra gli operatori del territorio che saranno capaci di realizzare un’offerta turistica dotata di attrattività commerciale. Inoltre, sarà utile sollecitare l’investimento privato nel recupero e nella conservazione delle risorse paesaggistiche, oltre ad avviare il miglioramento qualitativo della produzione tartufigena e, più in generale, delle produzioni agricole collaterali e con forte identità territoriale.
Con il risultato ulteriore”continua il 5 stelle “ di creare nuove realtà lavorative”. “Sarà l’Ente pubblico, inteso come Comuni e Regioni” afferma Pettinari “la figura di attore promotore, con il compito, non solo di spingere la creazione delle Strade del tartufo, ma di supportare fattivamente i soggetti coinvolti nella gestione facendo seguire azioni concrete passando strategicamente dal marketing settoriale ad uno di portata territoriale. L’adesione e creazione delle Strade del tartufo deve essere vista come condivisione di obiettivi, per assicurare un rapido decollo dell’iniziativa, possibilmente svincolato da ulteriori interventi a carico della finanza regionale”. “Crediamo che attraverso questa legge” conclude “si avii una partecipazione attiva delle istituzioni, con ruolo di coordinamento per promuovere una visione condivisa dei contesti locali capace di tradursi in consapevolezza, prima, e protagonismo territoriale, poi”.