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LA CAROVANA DEL CAMOSCIO APPENNINICO HA FATTO TAPPA NEL PARCO D’ABRUZZO, LAZIO E MOLISE

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Ha fatto tappa a Opi (Aq), nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il terzo appuntamento della “Carovana del camoscio appenninico”, la campagna itinerante organizzata da Legambiente per promuovere le buone pratiche di tutela della specie. Un week end interamente dedicato al camoscio appenninico, questo splendido animale che dalla soglia dell’estinzione è tornato a popolare i nostri Appennini.
L’evento dello scorso fine settimana è stato inserito tra le iniziative post-Life del Progetto Life Coornata ed è stato anche un’occasione per i 4 parchi nazionali dell’Appennino centrale partners del progetto (Monti Sibillini, Gran Sasso-Monti della Laga, Majella ed Abruzzo, Lazio e Molise) per festeggiare i risultati positivi raggiunti, prima fra tutte la premiazione del 31 maggio scorso in occasione del Life Award 2016 durante la Green Week organizzata dalla Commissione Europea a Bruxelles.
In sintesi il programma del week end: sabato a Opi, presso la sala consiliare a partire dalle ore 10 è stato possibile partecipare al convegno “Status di conservazione della popolazione sorgente di camoscio e il contributo dato al salvataggio della specie”. A seguire laboratori didattici e attività di educazione ambientale per bambini e ragazzi e alle 13 degustazioni di prodotti tipici. In programma alle ore 16 la visita guidata all’area faunistica del camoscio appenninico di Opi, insieme al Sindaco e alle Guardie del Parco. Domenica tutta la giornata escursione guidata gratuita al Monte Amaro, per osservare i camosci nel loro habitat naturale.
“Il passaggio della Carovana del camoscio”, ha dichiarato Antonio Nicoletti, responsabile aree Protette di Legambiente”, sta dimostrando l’importanza di rinsaldare la collaborazione tra i Parchi e le Comunità locali che, grazie alla presenza delle aree faunistiche, hanno permesso il successo delle attività di conservazione del camoscio. È stata la loro adesione alle iniziative messe in atto in questi ultimi decenni, e la collaborazione concreta con gli Enti parco e le associazioni, se oggi possiamo, con orgoglio, celebrare il successo ottenuto per la conservazione di una specie che agli inizi del secolo scorso era destinata alla estinzione.”

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