Fino a qualche tempo fa mi chiedevo e ci chiedevamo tra amici, conoscenti, simpatizzanti, delusi, disamorati, arrabbiati e quasi rassegnati “Candidarmi alle Primarie? E perché? Già ci sono diversi candidati, forse non è opportuno aumentare il numero dei partecipanti!”. E così, dopo lunga e penosa malattia (riflessione) per dirla all’Andrea Vitali, abbiamo convenuto di presentare la mia candidatura alle Primarie del centrodestra e dei Movimenti Civici. Le prime in Italia! Nel bene o nel male, le prime! E mi ha convinto l’affermazione, per la verità molto articolata e disarmante, di un’amica quasi rassegnata “Un Sindaco si costruisce? Un Sindaco deve avere, come conditio sine qua non, esperienza di politica amministrativa attiva alle spalle? Il Sindaco deve essere persona già nota agli schieramenti politici? Il Sindaco è preparato a fare il Sindaco? C’è forse una scuola di formazione alla sindaca tura? Non mi risulta. Né mi sembra che i risultati siano così apprezzabili.
Credo, invece, che un buon Sindaco debba avere tenacia, determinazione, costanza, lucidità, voglia di fare, amore di dare, ascoltare, condividere, lavorare in squadra, umiltà di imparare, autorevolezza, insomma CORAGGIO”.
Bene, mi sono detta, di certo non difetto di testardaggine, determinazione, capacità di stare sul pezzo, come dicono i giornalisti, volontà pervicace, desiderio di lavorare in squadra, CORAGGIO. Quindi, ho accettato di candidarmi alle Primarie.
Non credo di avere sbagliato perché le primarie sono un’esperienza di confronto all’interno di una coalizione che ci permette e ci costringe a misurarci, a pesarci, a calibrarci, a crescere e a migliorare, ad apportare contributi e a prendere lezioni.
Il confronto politico leale, corretto, costruttivo è un valore aggiunto, è un qualcosa che da e non toglie mai. E’ garanzia di rispetto e di sinergia. E’ comunque, preparazione di una squadra di lavoro.
Detto questo, alle Primarie del 13 marzo chiedo ai cittadini di scegliere me perché posso rappresentare l’opportunità del cambiamento. Perché posso essere la loro sensibilità. La loro attenzione alle cose. La loro esigenza di essere ascoltati. La loro possibilità di creare occasioni di lavoro e di realizzare un piano strategico di recupero edilizio pubblico da destinare ad alloggi popolari.
Posso essere il loro bisogno ed il loro diritto di sentirsi inclusi in un progetto di città.
Incoronata Ronzitti